Di più forse non si poteva fare. O forse sì. ‘Abbiamo interpretato la gara con Domo come ci eravamo prefissati ma, anche se non siamo riusciti a mettere la ciliegina sulla torta e a portare a casa due punti contro la capolista, la squadra ha risposto con grande applicazione e determinazione – commenta con orgoglio il coach dell’Aux CUS, Ale Porcella -. C’è di che essere soddisfatti perché sapevamo che la gara sarebbe stata complessa sotto tutti i profili: tecnico, fisico e tattico. Ad aiutarci c’è stato anche il calore del pubblico, con la Panetti piena e rumorosa come ai vecchi tempi’.
Piano-gara rispetto in pieno dunque: ‘In settimana ci eravamo fissati di restare alla pari il più possibile e di mettere in difficoltà una squadra che vive di basket ed è strutturata per la serie B: lo abbiamo fatto, mantenendo sempre il ritmo altissimo in attacco, atteggiamento che ci ha permesso di creare soluzioni che ultimamente avevamo un po’ smarrito e di trovare in più occasioni il compagno libero per un tiro piazzato’.
L’Aux CUS ha gestito più possessi dell’avversario: ‘Ben 76 rispetto ai loro 63, frutto del ritmo alto e dell’energia che ci abbiamo messo per andare a rimbalzo in attacco. Contro una squadra fisica come Domodossola finire 22 a 13 nei rimbalzi offensivi è un dato importante. In questi 76 possessi molte cose buone e alcune ingenuità, ma partite così servono anche a crescere’.
Purtroppo i gialloblu non sono stati concentrati e cinici nei tiri liberi: ‘Abbiamo chiuso con il 53%. Troppo poco per vincere – ammette ancora Porcella – Molte volte nei finali di partita si produce più dalla lunetta che su azione’.
Bene, a tratti anche molto bene, la fase difensiva: ‘Abbiamo arginato situazioni fisiche di svantaggio aiutandoci di squadra, ma Domo ha avuto il gran merito di trovare l’uomo libero e in alcune situazionidi segnare canestri di talento e con ottime percentuali sia da due che da tre punti. Questo ci ha scoraggiato nel finale di partita facendoci subire un passivo eccessivo’.