‘Intelligenza intellettuale e cestistica, purezza cristallina nell’esecuzione dei fondamentali e forza di volontà nel raggiungere gli obiettivi fuori e dentro il campo. Un ragazzo anche molto severo con se stesso, alla ricerca della perfezione del gesto’. Il coach cussino Porcella ripensa così al lavoro svolto e al tempo trascorso in palestra con Alessandro Chiotti.
‘Dal 2012, ma anche prima, ho visto crescere un ragazzo che ha centrato gli obiettivi che si era prefissato fin da piccolo: mantenere ottimi risultati scolastici, giocare a buon livello e diventare un giocatore vero, allenandosi tutti giorni per affinare il talento naturale, laurearsi e ora continuare gli studi all’estero. Un’eccellente carriera scolastica e sportiva, una road map tracciata e sempre bene fissa nel mirino’.
Qualche aneddoto non fa male: ‘Nel 2015 i compagni gli assegnarono scherzosamente il soprannome di ‘Principe’; poi, perché è la sua bevanda preferita, è diventato il ‘Chinotto’, e capitan Campanelli gliene ha fatti bere parecchi in spogliatoio. Non toccategli però i capelli’.
Ma soprattutto Chiotti è un prodotto del vivaio cussino: ‘Il …giocatore è frutto del lavoro comune fatto dalla società e dalle persone che gli sono state accanto in questo lungo percorso. Un autentico esempio per i nostri giovani’.
‘Da parte di tutto lo staff – conclude Porcella – gli facciamo un grosso in bocca al lupo per la nuova avventura all’estero. A titolo personale non posso che ringraziarlo per la disponibilità e abnegazione e per il confronto continuo che abbiamo avuto in questi anni fuori e dentro al campo. Ale è un ragazzo che apprezzo e stimo tantissimo’.