Da martedì prossimo il CUS inizierà il conto alla rovescia verso l’esordio del 6 ottobre alla Panetti contro il Trecate. La preparazione è finita, anche se di fatto allo ‘zero’ mancherà la settimana più importante.
All’orizzonte un avversario scomodissimo, con cui nelle ultime stagioni, tra B e C Gold, il CUS ha spesso condiviso ed incrociato le sorti e il cammino; un avversario che in estate si è rinforzato e, a fari spenti, come d’abitudine, parte con l’ambizione di entrare nei playoff e lo fa con la certezza di una solida base di squadra e individualità – Sanlorenzo e Negri su tutti – che possono fare la differenza in qualunque momento della gara e in qualunque zona del campo.
Insomma se non ci vorrà subito il milgior CUS, ce ne vorrà uno parente stretto del migliore.
La lunga preparazione è iniziata bene, ma nel corso delle settimane e delle amichevoli i cussini hanno incontrato quelle difficoltà che nessun si era nascosto alla vigilia del raduno del 28 agosto scorso e che erano ampiamente preventivabili.
Le perdite pesanti (Chiotti e Tiberti, ma anche fantolino) non sono ancora state del tutto metabolizzate e le ultime uscite, con 5 Pari e Bra, se hanno evidenziato il carattere del gruppo, ormai impronta indelebile, hanno pure messo in luce problematiche offensive e difensive che saranno da risolvere, o meglio minimizzare, in fretta.
Il calendario iniziale purtroppo non concede grandi spazi manovra: Trecate in casa, Ciriè fuori, Collegno in casa è un trittico super impegnativo che potrebbe già dire molto sulla stagione cussina.
Eccezion fatta per il lungodegente Marrone, che a Brescia con la A ma non tornerà a forzare in campo prima di una decina di giorni, dall’ultima settimana di precampionato sono usciti tutti indenni. E questo è già un fatto molto positivo in vista dei 5 giorni di fuoco che preluderanno al match di sabato prossimo. Da vivere con la giusta serenità ma pure con addosso quel sacro fuoco che in questi anni ha permesso al CUS di andare oltre in molti casi.