Le emozioni del dopo Domo sono tante. Difficile non farsi sopraffare, anche per chi come il capitano Davide Campanelli di ‘volte’ così ne ha vissute tante: ‘Prima della palla a due, in gara tre contro Alessandria, il Coach ci ha detto che quella che stavamo disputando non era altro che una maratona, e che ci mancavano gli ultimi trecento metri al traguardo finale, da giocare con testa, cuore e gambe. E così è stato. Parto da qui per esprimere quello che ho provato in questa stagione. In realtà la nostra maratona è iniziata a fine agosto, quando ci siamo ritrovati in palestra per la prima volta. E abbiamo iniziato a correre, e non ci siamo fermati mai, prima di ieri sera’.
Una maratona affrontata senza …sponsor: ‘Tanti ci davano per morti prima ancora di iniziare, abbiamo dimostrato che il lavoro paga, e che il cuore può davvero darti una spinta in più per superare l’ostacolo. E’ stato un lungo ed entusiasmante viaggio, un’avventura incredibile; non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno accompagnato, dallo staff ai dirigenti, a chi ci ha seguito per un anno intero’.
Un pensiero particolare va al pubblico: ‘All’inizio dell’anno poche persone si affacciavano alle nostre partite, ma più passava il tempo e più gente si stringeva intorno a noi, fino all’epilogo finale, dove la Panetti non aveva più uno spazio libero. Emozione unica, come i bei vecchi tempi. I ragazzi si meritano questo, per tutto quello che hanno dato in campo, durante tutta la stagione, e spero che questo sia un nuovo inizio, il CUS ha una sua storia, una sua pelle, e lo ha dimostrato ancora una volta anche sugli spalti’.
Ora si fermano i motori: ‘È il momento di riposare e con lucidità pensare al futuro. Usciamo a testa altissima e col rammarico di non averla portata alla ‘bella’, ma col sorriso di chi è comunque consapevole di aver scritto un’altra bellissima pagina di storia della Sezione Basket del CUS. Abbiamo davvero dato tutto, cuore, gambe e corpo’.
Soddisfazioni che sono anche personali: ‘A me rimane l’orgoglio di essere tornato a casa due anni fa, e di aver avuto l’onore di essere capitano di ragazzi diventati Uomini in campo. Li ho visti crescere e sono felice di aver contribuito alla loro crescita’.