GLI INIZI

Gli albori della Sezione Pallacanestro del CUS Torino furono di carattere squisitamente amatoriale. L’affiliazione alla Federazione Italiana (codice 339) data primissimi anni ’60: nel settembre 2015, il CUS Torino fu premiato a Roma dalla Fip e dal Coni, insieme ad altre 15 Società storiche, per i primi 50 anni di fedelissima attività federale.
Che per qualche periodo fece perno su un gruppo di studenti universitari, il cui impegno era lontano anni luce dall’agonismo finto dilettantistico attuale, e che si ritrovavano per gli allenamenti e per disputare le gare di campionato.
In quegli anni le presenze del CUS Torino si limitarono al torneo di serie D regionale, mentre non si ha traccia di attività a livello giovanile.

DALLA D ALLA B

Verso la fine degli anni ’60 l’allora Presidente del CUS, Primo Nebiolo, avviò una serie di programmi di sviluppo per il basket, la pallavolo e l’hockey che portò in pochi anni la Prima squadra della Sezione a raggiungere per la prima volta la serie B, confermando poi la presenza, seppur non continuativa, nei campionati nazionali fino agli inizi dell’ultima decade dello scorso millennio.
Nel 1968-69 il CUS chiuse la stagione regolare all’ultimo posto e giocò uno spareggio a tre con l’Astense e il Coldirodi. I liguri si ritirarono in corsa dalle competizioni e il CUS portò a casa un’insperata salvezza.
Altre 3 stagioni in serie D, quindi nel 1972-73 il primo successo: guidato da Aldo Ruffa, il CUS venne promosso in serie C nazionale (allora terza serie). Sul campo il campionato di D venne vinto dall’Alba, che poi però rinunciò, aprendo così le porte al ripescaggio del CUS.
Unica società piemontese a partecipare ad un campionato nazionale, eccezion fatta per l’Auxilium Torino, a quel tempo in serie A, nella prima metà degli anni ’70 il CUS Torino si dotò di un’organizzazione professionale e di una struttura tecnica e logistica di primissimo ordine, capace di attirare atleti provenienti da tutta la penisola, divenendo un autentico punto di riferimento: Delli Carri, Franzin, Trucco, sono alcuni dei giocatori che incrociarono i loro destini con quelli del CUS e raggiunsero poi anche la serie A. Non da meno fu l’organizzazione dell’attività giovanile, con la ciliegina sulla torta della conquista del titolo regionale Juniores nel 1975 e di alcuni titoli nazionali universitari.
Nel 1974-75 una riforma dei campionati  portò in dote un altro passaggio di categoria: nello stesso anno il CUS giocò in C nazionale, sotto la guida di Enzo Gastaldi, e, risultando tra le migliori della prima fase di questo torneo, giocò poi la seconda metà di stagione in quella che venne denominata ‘serie B secondo gruppo’.
In quella stagione arrivò anche il primo importante successo Giovanile: la formazione Juniores (annata di riferimento il 1956) si aggiudicò il titolo regionale, beneficiando delle eccellenti prestazioni di Delli Carri e Tassone.

LE TRE PROMOZIONI CONSECUTIVE

Il costante aumento dei costi per l’attività della Prima squadra portò ad un ridimensionamento degli obiettivi e dell’impegno, e il CUS si ritrovò in pochi anni a giocare di nuovo i campionati regionali.
Nel 1978-79 un primo sussulto: con Luciano Mitton in panchina, la squadra biancoblu vinse il campionato di Promozione e tornò in serie D regionale.
La stagione successiva, l’allenatore era Silvano Strona, il CUS si aggiudicò la D e salì in serie C2 regionale. La tripletta si completò con il successo dell’anno seguente: con timoniere Guido Tassone, passato nel frattempo dal campo alla panchina, il CUS salì in serie C nazionale.
Erano comunque anni di continui alti e bassi. Dalla C nazionale alla C2 regionale il passo fu corto, quindi, nel 1984-85, di nuovo al piano di sopra, con Umbro Marcaccioli come capo allenatore: altra riforma estiva dei campionati e la denominazione del torneo conquistato divenne serie B2.
Gli alti e bassi, legati alle mille contingenze, proseguirono. Nel 1990-91 arrivò l’ennesima retrocessione in serie D. Dove il CUS rimase fino alla stagione 1994-95, quando tornò a sorridere: Aldo Fiorito, che era stato tra gli artefici della vittoria del campionato di C regionale 1984-85, guidò la squadra stavolta come coach alla vittoria della serie D e all’ennesima promozione in C2 regionale.
Non mantenuta però l’anno successivo. Nel 1996-97 il CUS si affidò ad Andrea Cesco, rinforzò la squadra e riconquistò la serie C2 regionale.
Sempre nel 1997 il secondo titolo giovanile, ancora con gli Juniores delle annate 1978-79-80.

LA RISALITA VERSO LE SERIE NAZIONALI

Dal 2001 una nuova organizzazione della società, con al vertice l’attuale presidente Riccardo D’Elicio, fu di stimolo alla Sezione Pallacanestro per un rilancio in grande stile dell’attività.
I risultati non tardarono a venire: due Coppe Piemonte in bacheca e soprattutto nel 2003/04, allenatore Dario Morra, la promozione dalla C2 regionale al campionato nazionale di serie C1.
Dopo il primo posto nel girone di qualificazione e nella fase a orologio, la storica vittoria playoff contro il Serravalle Scrivia.
Nelle successive 6 stagioni il CUS si qualificò sempre ai playoff di C, raggiungendo per 4 volte la semifinale e in un’occasione anche la finale, sconfitta dalla Pallacanestro Moncalieri nel 2008. Un anno dopo i biancolbu si aggiudicarono la stagione regolare ma non tennero poi fede alle premesse venendo eliminati in semifinale. In entrambe le ultime occasioni il capitano era Davide Campanelli, una delle bandiere societarie, e attuale Responsabile di Sezione, e il coach Aldo Fiorito, tornato alla guida della squadra.

IL RITORNO IN SERIE B

Nell’estate del 2009 la svolta, con la decisione di allestire una formazione composta per la gran parte da atleti giovani e universitari. Scelta strategica subito vincente: nel 2010-11 l’inattesa quanto trionfale cavalcata verso la serie B con una squadra dall’età media poco superiore ai 20 anni, guidata dagli appena 20enni Maurizio Tassone, Andrea Danna e Davide Raucci.
Il CUS si qualificò anche per le semifinali della Coppa Italia di Lega Nazionale Pallacanestro, perdendo a Pistoia per mano di Cremona, ma soprattutto dominò la stagione regolare. Alla fine arrivò l’agognato salto di categoria al termine di un combattutissimo epilogo playoff contro l’Alessandria: sconfitta esterna in gara1, il successo al PalaCima e infine la meritatissima apoteosi al PalaCUS al culmine di una tiratissima ‘bella’.

IL MIGLIOR RISULTATO DI SEMPRE

La stagione del ritorno in B, segnata dal passaggio di testimone in panchina tra Aldo Fiorito e il vice Marco Genta, fu storica: il quinto posto in stagione regolare e l’accesso ai quarti di finale playoff, dove il CUS fu eliminato dal Mirandola (poi promosso) costituiscono il miglior risultato di sempre per il club.
Alla seconda partecipazione alla DNB, nella stagione 2012-13, il CUS, condotto in panca dal tecnico triestino Alessandro Guidi, andò vicinissimo a migliorarsi: sesto posto al termine della stagione regolare ed eliminazione a gara3 dei quarti di finale playoff per mano delle quotata Robur Varese.

SI TORNA IN SERIE C

Meno bene la terza stagione di B. Al termine di un campionato molto equilibrato e purtroppo zeppo di episodi negativi, il CUS, proprio all’ultima giornata, perdendo in casa contro la gloriosa decaduta Fortitudo Bologna, fu costretto ad incassare un’amara retrocessione.
La discesa di categoria venne sanata in parte con il ripescaggio arrivato nell’estate 2014, e poi riscattata alla grande da una stagione, la prima con Antonello Arioli al timone, che vide gli Universitari protagonisti di un finale di campionato strepitoso che li portò ad incamerare la salvezza con due turni di anticipo e a sfiorare addirittura i playoff.
Nel torneo di serie B 2015-16, il primo sotto le insegne societarie del progetto Auxilium CUS, la giovanissima squadra cussina, completamente rinnovata rispetto alla stagione precedente, lottò fino all’ultima giornata di stagione regolare per evitare la retrocessione diretta. Il penultimo posto la rimandò ai playout, da cui venne eliminata dagli altri piemontesi dell’Oleggio.
Dopo 5 stagioni di B, il campionato 2016-17, quello del ritorno in serie C nazionale, nel frattempo diventata serie C Gold, fu ‘dolce’ e ricco di soddisfazioni: terzo posto al termine della stagione regolare e primo turno playoff superato, con eliminazione in semifinale per mano della forte Crocetta.
Nella stagione 2017-18, la prima di Alessandro Porcella come capo allenatore, arrivarono un quinto posto nella prima fase e la conquista dell’ennesima semifinale, dopo un’epica vittoria nei quarti playoff contro la Fortitudo Alessandria, una delle grandi favorite al salto di categoria.
Il ko con il Domodossola, poi promosso in B, non scalfì un campionato memorabile.
La storia non si ripeté purtroppo nel torneo 2018-19, chiuso dai biancoblu al nono posto. Un piazzamento che valse la salvezza diretta ma non i playoff.
Nei mesi successi il CUS scambiò il diritto sportivo con la Casale Basket e si auto-retrocesse nel campionato di serie C Silver.
La stagione 2019-20 si interruppe a metà a causa dell’emergenza Covid e non ebbe esito sportivo.
Quella scorsa infine ha visto il CUS partecipare alla Silver con una squadra composta per metà da giovani talenti del settore giovanile e per metà da atleti senior, comunque molto giovani, di formazione societaria.
I biancoblu hanno chiuso al quarto posto il loro girone, non andando lontano dal ritorno in Gold.

I GIOVANI CRESCONO E VANNO IN PRIMA SQUADRA

Di rilievo negli ultimi 10 anni pure i risultati del Giovanile: le squadre cussine hanno raggiunto più volte le finali regionali – vittorie dei titoli Open Under 15 nel 2007 e Under 17 nel 2010 – con un ragguardevole aumento di partecipazione e di iscrizioni anche tra i piccoli del Minibasket.
Nella stagione 2011-12 arrivò il miglior risultato di sempre a livello giovanile complessivo con il raggiungimento, per la prima volta, delle Finali nazionali giovanili: le squadre Under 15 e Under 17 del CUS Tkc, frutto dell’accordo con il Kolbe Basket, ma pure gli Under 19 Elite griffati Kolbe Tkc, giocarono per i rispettivi scudetti di categoria, riscrivendo con le loro imprese la storia societaria.
Nella stagione 2015-16 il migliore risultato di sempre a livello di classificazione giovanile di squadra: alle Finali nazionali Under 20 Elite di Vicenza i gialloblu di Alessandro Porcella vinsero il loro girone con 3 vittorie su 3 incontri disputati, e poi si arresero nei quarti ai lombardi dell’Erba, chiudendo comunque con un prestigiosissimo quinto posto.
Numerose infine negli ultimi anni le convocazioni individuali ai raduni e ai tornei delle selezioni regionali e nazionali: Tassone, Vergine, Quarta, Stodo, Vercellino (prima la A con la Virtus Bologna, ora negli Stati Uniti, nella Ncaa, in un College del Colorado), Alberti, Chiotti, Caratozzolo, Quaranta, Vincini, Pirani, Begni.

I TITOLI UNIVERSITARI

Un paragrafo a parte lo meritano le partecipazioni alle Finali dei Campionati Nazionali Universitari. Evento più goliardico che sportivo per moltissimi anni, i CNU non sono mai venuti meno tuttavia allo spirito competitivo e agonistico, con numerosi titoli dell’Albo d’oro ‘dopati’ dalla presenza nelle squadre vincitrici di  giocatori veri camuffati da studenti universitari: fu così negli anni ’70 e seguenti, e la pratica è in corso, purtroppo , anche se meno diffusa, ancora oggi.
Una prassi a cui il CUS non si è sottratto in una sola occasione, e che poi ha sempre aborrito come antisportiva e lontana dagli ideali accademici.
I titoli conquistati dal CUS Torino alle Finali Nazionali Universitarie sono 5, e tutti realmente ‘universitari’: 1974 a Porto San Giorgio, 1975 a Montecatini, 1976 a Viareggio, 1977 a Rieti e 2011 a Messina.
Almeno una decina i piazzamenti sul podio.

LA SERIE A

Da un’intuizione dei Presidenti Antonio Forni e Riccardo D’Elicio, nella primavera del 2015, nacque ‘Auxilium CUS Torino’: i punti di forza del progetto furono la squadra gialloblù che dopo 22 anni di astinenza partecipò a 4 tornei di serie A (con la vittoria di una Coppa Italia) sotto le insegna del prestigioso marchio Fiat, e l’Auxilium CUS Torino Basketball, come Società satellite e serbatoio giovanile. La collaborazione si concluse nell’estate del 2019.