Dall’inferno al paradiso in 10 minuti. Il Mastro Viaggiatore completa una delle più incredibili rimonte degli ultimi anni e stacca il biglietto per la final4 dell’11 e 12 giugno alla Panetti.
Partita irreale (sotto molti punti di vista) quella del PalaBallin. Forse sarebbe più giusto parlare di …partite, visto che nell’arco delle 2 ore di gioco (!), il numeroso e caloroso pubblico affluito sui gradoni dell’impianto salesiano ha potuto godere addirittura di quattro gare ‘al prezzo’ di una.
Quella durata dalla palla a due fino al minuto 11 e 29 secondi vedeva le due squadre equivalersi nel gioco e nel punteggio.
Grande intensità, pari voglia di fare, attacchi in prevalenza alle prese con difese schierate e chiuse. Il CUS trovava il primo vantaggio al 4′ con l’attivissimo Venezia (subito 5 punti) e con Begni: 7-9. Poi tra il 6′ e il 9′ la Crocetta tastava il polso ai biancoblu con due tiri pesanti di Montafia: 17-11. Prontissima la ribattuta del Mastro Viaggiatore, firmata da Coggiola, autore di una tripla e di una corsa senza ostacoli verso il canestro per il 18-16 del 10′.
La prima mini-sosta restituiva un CUS più convinto. Da tre recuperi consecutivi scaturivano i contropiede di Ferioli e Coggiola, che poi faceva 1 su 2 a cronometro fermo, imitato poco dopo da Begni per il 18-21.
E qui, a 8 e 31 dall’intervallo, si chiudeva il primo capitolo della storia e si apriva la seconda partita nella partita. Il cronometro dei 24 secondi andava in tilt, gran lavorio per rimetterlo a posto, ma le operazioni di spegnimento e riaccensione non davano l’esito sperato. Così si doveva ricorrere all’attrezzatura di riserva, che però tardava ad arrivare al tavolo. E intanto i 24 secondi si riaccendevano e si spegnevano un’altro paio di volte.
Dopo quasi mezz’ora di interruzione, gli arbitri decidevano per la navigazione a vista: tabellone spento, 24 secondi cartacei, cronometro e segnapunti manuali. E si ripartiva.
Paletto (tripla) e Venezia tenevano per qualche minuto davanti il Mastro Viaggiatore, la Crocetta però cresceva a vista d’occhio, si faceva aggressiva e nell’ultimo minuto e mezzo del tempo, tra un’interruzione e l’altra per le difficoltà di comunicazione tra tavolo e arbitri, metteva in fila tre triple, due di Cellino e una di Nsir, e andava alla pausa lunga sul +9: 40-31.
Durata totale del secondo quarto: 47 minuti.
Alla ripresa il CUS iniziava a mostrare qualche scricchiolio. I padroni di casa affondavano inesorabilmente il coltello nel burro e con due bombe di Cellino si portavano per due volte sul +15: 53-38.
Le segnature di Venezia e Petitti erano un palliativo per il CUS, che subiva ancora da tre, ancora da Cellino, 13 punti consecutivi, il 56-42 del 28′ che ne metteva a serio rischio la tenuta mentale.
Neanche il più inguaribile degli ottimismi ci avrebbe messo un centesimo, perché i biancoblu apparivano il classico pugile suonato che barcolla sul ring.
E invece, con umiltà coraggio e il giusto spruzzo di incoscienza, il Mastro Viaggiatore traeva energia positiva dal momento di difficoltà.
Il 59-46 con cui iniziava l’ultimo periodo apriva anche l’ultimo atto della rappresentazione, il quarto, con tanto di colpo di scena finale.
Una tiro da tre di Paletto e un canestro di Begni rimettevano il CUS in cifra singola di ritardo, la Crocetta non replicava e Coggiola ridava un senso alla contesa al 33′: 59-53. Poco dopo, sull’ennesima indecisione avversaria, Venezia si alzava dal palleggio per i tre del -3: 59-56.
Il canestro del crocettino Pappalardo per il 61-56 non rompeva l’incantesimo: Venezia, perfetto nel frangente anche in marcatura su Cellino, e Begni pareggiavano il conto a quota 61 e rimettevano le biglie sulla linea di partenza.
La tensione saliva alle stelle: persa di qua, persa di là, alla fine Paletto puntava il difensore e gli sparava in faccia i tre del sorpasso: 62-64.
In completa apnea, la Crocetta falliva ancora in attacco per due volte, e per due volte era costretta a fermare Begni con il fallo: non la migliore delle opzioni visto che il CUS era in bonus da in paio di minuti, non la migliore delle soluzioni perché Begni era torrido, segnava tutti i liberi e portava i suoi sul +6 a due e mezzo dal termine.
Due minuti e mezzo che duravano un’eternità, ma che sancivano la vittoria dell’unica squadra rimasta in campo: Coggiola attaccava con atletismo olimpico il ferro, Begni ci aggiungeva un altro tiro a gioco fermo, Paletto i due liberi della staffa, a chiudere un ultimo periodo pazzesco da 7-29 di parziale.
E alla sirena scoppiava il pandemonio, in campo e in tribuna tra i quasi increduli supporter cussini, pure loro protagonisti con l’incessante sostegno ai ragazzi (anche quando il risultato diceva male) di una serata che rimarrà per anni negli occhi e nei cuori di tutti.
DON BOSCO CROCETTA-MASTRO VIAGGIATORE CUS TORINO 66-75
Parziali: 18-16, 40-31, 59-46
CROCETTA: Brussino, Cellino 23, Kertusha 3, Bartolucci, Pappalardo 9, Nsir 3, Dario 2, Ravera, Montafia 20, Mancini 2, Bellinzona 2; Schirru S. 2, All. Maino C.
CUS TORINO: Jahier n.e., Begni 22, Petitti 2, Ferioli 5, Meduri, Coggiola 12, Paletto 15, Grizzaffi, Cendola 1, Latagliata, Schirru, Venezia 18. All. Ancona A. Ass. Distratis.